Lo Smart Working per lavorare meglio e più felici
In Galdi abbiamo già attivato le prime fasi della sperimentazione!
La sfida è ambiziosa: riuscire a essere maggiormente fluidi, mobili e connessi.
Dentro l'azienda, fuori e anche con il lavoro da casa.
E se le tecnologie in questo possono esserci d'aiuto, non sono altro che il tramite per un obiettivo più grande: migliorare la qualità della vita lavorativa!
Perché lavorare con più libertà, serenità e stimoli rende più produttivi, migliora la collaborazione e la voglia di fare “meglio”, e crea la possibilità di attrarre talenti che condividono lo stesso approccio.
L'idea è nata da alcune domande: come rendere l'esperienza di lavoro più piacevole e motivante? Come favorire un miglior equilibrio tra vita familiare e lavorativa? Ma soprattutto come trasmettere a tutti i collaboratori l'idea del cambiamento come un'opportunità per migliorare e crescere meglio?
Orientarsi verso lo Smart Working richiede infatti un cambiamento culturale: dal vecchio modello in cui la produttività è legata alla quantità di ore dedicate al lavoro o alla presenza fisica, si passa ad un'organizzazione basata sulla valorizzazione dei risultati.
Quindi più autonomia nella gestione del proprio tempo, orario flessibile, e incentivazione dei momenti di svago e condivisione del team.
Sono i primi passi adottati per favorire lo sviluppo di un processo di responsabilizzazione eauto-organizzazione e insieme, stimolare lo scambio di idee e la comunicazione tra persone.
Ovviamente, anche il benessere vuole la sua parte.
A tale scopo sono stati introdotti corsi di ginnastica posturale che si tengono in una confortevole sala polifunzionale.
È stata realizzata un'area attrezzata nel giardino esterno, pensata come luogo di ritrovo o di co-creazione per riunioni en plein air.
Sempre per favorire l'interazione ed il relax, l'area dedicata alla pausa caffè è stata allestita con comodi tavolini per lavorare al portatile o anche solo fare due chiacchiere con i colleghi.
La rivoluzione smart degli ambienti ha coinvolto anche gli uffici commerciale e marketing. Un'analisi recente ha fatto emergere che mediamente il 50% delle postazioni di lavoro rimanevano inutilizzate. Dalla postazione personale si è quindi passati ad un open space con scrivanie condivise ed intercambiabili, in funzione del progetto o dell'attività da svolgere.
Una riconfigurazione “concettuale” e funzionale, secondo il modello del co-working, che ha permesso di guadagnare spazio da dedicare a nuove sale riunioni tecnologiche per connettersi anche con il mondo “fuori dal perimetro aziendale”.
Da alcuni mesi infatti alcuni nostri colleghi sono protagonisti di una nuova fase sperimentale: per un giorno al mese possono lavorare fuori dall'azienda. È solo un altro step verso lo Smart Working, un altro passo per un’idea di lavoro proiettata nel futuro.